Poche tracce sul nostro percorso - Comunicato stampa
Come possiamo andare in montagna lasciando meno tracce possibili sia durante il viaggio che sul posto? Il 22 novembre 2021 circa 150 partecipanti hanno viaggiato virtualmente attraverso le Alpi durante una conferenza online scambiandosi idee sulle misure per l’orientamento dei flussi turistici nelle aree naturali sensibili – dai pannelli informativi ai tornelli, dai fumetti alle campagne sui social media, dai suggerimenti per viaggiare con i trasporti pubblici fino ai ranger digitali.
Le nuove tendenze dell’outdoor, il clamore dei social media e la crescente pressione del traffico: in che modo le regioni dell’arco alpino possono affrontare queste sfide? Un’”escursione pomeridiana virtuale per conoscere esempi selezionati di gestione dei flussi turistici nelle Alpi” ha permesso uno scambio internazionale di esperienze su questo argomento e questioni analoghe. La CIPRA Internazionale e la Rete di comuni Alleanza nelle Alpi hanno organizzato la conferenza online nell’ambito del progetto speciAlps2.
In viaggio verso spazi naturali
“Le conoscenze su come utilizzare il trasporto pubblico per andare in montagna sono scomparse”, afferma Martin Hopper dell’organizzazione austriaca non-profit “Bahn zum Berg” (In montagna con il treno), che nel 2015 ha fondato l’omonimo portale turistico. Autrici e autori vi descrivono come raggiungono il punto di partenza dell’escursione con i mezzi pubblici e raccontano come vivono l’escursione, viaggio di ritorno compreso.
Le foto sui social media hanno improvvisamente reso la chiesetta di Ranui nella valle di Funes, in Sudtirolo, un ambito trofeo fotografico ricercato da visitatori di tutto il mondo – troppi per la stretta valle. Il problema è stato risolto con un tornello, un punto di pagamento e un punto foto. La strada che porta alla chiesa è stata chiusa ed è stato allestito un sentiero escursionistico. Il parcheggio è a pagamento, gli autobus pubblici arrivano nella valle a cadenza oraria e un opuscolo in inglese e cinese fornisce ulteriori informazioni.
Anche nella valle dell’Isonzo e lungo l’omonimo fiume, in Slovenia, il turismo ha vissuto un tumultuoso sviluppo negli ultimi anni. “Abbiamo imparato molto dai nostri errori del passato”, spiega Viliam Kvalič, responsabile per il turismo. Che si tratti di rafting, pesca, SUP (stand up paddle) o canyoning: per non produrre un impatto eccessivo sulla natura, gli ospiti devono ora acquistare dei permessi, a seconda dello sport o dell’attività, e poi esibirli nei punti di ingresso e di uscita.
In viaggio nel mondo digitale
“Nonostante tutta la buona volontà, la gestione dei flussi di visitatori può raggiungere i suoi limiti”, afferma Carolin Scheiter del Parco Nazionale di Berchtesgaden/D. Un noto influencer aveva postato una foto e delle riprese effettuate con un drone della cosiddetta “Natural Infinitypool” alle cascate di Königsbach all’interno dell’area protetta. Centinaia di visitatori si recavano ogni giorno alle piscine, con un pesante impatto sull’ambiente e la vegetazione. Il Parco nazionale ha installato dei cartelli segnaletici, ha iniziato una campagna sui social media, ha pubblicato dei video e ha parlato direttamente con le persone. “Abbiamo avuto molti like, ma non ha funzionato sul campo. Alla fine abbiamo introdotto il divieto di accesso”, spiega Scheiter.
Magdalena Kalus è lei stessa una blogger e influencer e insieme ad Anja Kaiser gestisce l’account Instagram “youareanadventurestory”. Oltre a numerosi post sulle escursioni, sia d’estate che d’inverno, usano la loro influenza anche per attirare l’attenzione sulla questione dell’abbandono di rifiuti nell’ambiente naturale sotto l’hashtag #naturschutzbeginntmitdir (la protezione della natura inizia da te). Kalus afferma: “Il mio consiglio è semplicemente di rivolgersi agli influencer che vivono nella zona: non vorreste condividere qualcosa su questo argomento?”.
Il Parco naturale Nagelfluhkette punta sui ranger digitali, Florian Heinl è uno di loro. Si rivolge agli utenti per i post problematici. Il prossimo passo sarebbe costituito da ranger automatizzati e chatbot che spiegano perché, ad esempio, si dovrebbe evitare di fare un’escursione in certi orari o in determinati periodi. Il parco naturale sta lavorando su questi temi insieme all’iniziativa “Digiti the Planet” e all’Università di Bayreuth. “È molto impegnativo, ma dovremo avere sempre più a che fare con il mondo digitale”, sostiene Heinl.
Il progetto speciAlps2
L’evento “Poche tracce sul nostro percorso” è stato il primo incontro di scambio internazionale nel quadro del progetto alpino speciAlps2, nell’ambito del quale quattro regioni pilota sperimentano misure per la gestione dei flussi turistici: il Parco naturale Tiroler Lech/A, le Alpi di Kamnik e della Savinja /SL, il Villaggio degli alpinisti di Balme/I e Bad Reichenhall/D. Il progetto è sostenuto dalla CIPRA International e dalla Rete di comuni Alleanza nelle Alpi. È reso possibile dal Ministero federale tedesco per l’ambiente, la conservazione della natura e la sicurezza nucleare (BMU).