Benvenuti, nuovi abitanti delle Alpi!

© Pierre Lacosse, Parc National de la Vanoise
5a Relazione sullo stato delle Alpi della Convenzione delle Alpi

La popolazione è in aumento nel settore centrale e settentrionale dello spazio alpino, mentre prosegue il declino nelle Alpi orientali. Questa è la sintesi che emerge dalla 5a Relazione sullo stato delle Alpi della Convenzione delle Alpi dedicata al cambiamento demografico. Si delinea un quadro decisamente eterogeneo. Le differenze nell’evoluzione demografica dipendono in particolare da fattori quali l’accessibilità, l’attrattività paesaggistica e dalle prospettive socioeconomiche.

Ernst Steinicke dell’Università di Innsbruck sottolinea che le Alpi – con l’eccezione della parte orientale dell’Austria – oggi non sono più un’area di spopolamento. “Nelle Alpi italiane in alcune aree si riscontra un bilancio migratorio positivo di oltre il 10%”. Dall’inizio del nuovo millennio ogni anno circa 3.000 immigranti – cosiddetti “New Highlander” – si trasferiscono nei comuni periferici delle Alpi italiane. 

“La Relazione sullo stato delle Alpi delinea un quadro complesso e interessante”, afferma Markus Reiterer, segretario generale della Convenzione delle Alpi. I decisori e altri attori dispongono ora di dati aggiornati e affidabili – uno strumento essenziale, dal momento che il cambiamento demografico è un tema al centro dell’agenda politica di molti comuni. Nel aprile 2015 un convegno della Rete di comuni “Alleanza nelle Alpi” si è concluso con l’invito a riconoscere i rischi, a superare i vecchi schemi e a creare strutture – ad esempio per promuovere la mobilità sostenibile.