Al ritmo delle api
Habitat semiaturali sorgono sui tetti di edifici
Monika Bischof, collaboratrice d della Casa della riserva della biosfera Grosses Walsertal, esamina il tetto della Casa della riserva della biosfera. Sono ormai 15 anni che sul tetto dell’edificio è stata realizzata una copertura a verde estensivo. Fin da metà aprile si possono osservare timo, garofani e festuca, oltre a numerosi coleotteri e ragni che si crogiolano al primo sole. I prati del Großes Walsertal presentano una grande varietà di specie, che possono ampliare il proprio areale colonizzando la superficie inerbita del tetto. Tuttavia, con uno strato di suolo di soli 8 cm, un’estate calda come il 2018 può provocare seri danni alla vegetazione. Cosa fare? Nelle aree staticamente sicure si possono realizzare piccoli dossi o posizionare legno morto. In tal modo si creano aree rifugio ombreggiate per insetti e piante in piena estate. Non è necessario provvedere allo sfalcio, poiché le condizioni sono di tipo steppico. Occorre solo rimuovere gli arbusti legnosi una volta all’anno e controllare gli scarichi.
Il tetto della Casa della riserva della biosfera diventerà un esempio di come creare habitat seminaturali sui tetti piani della regione e come aumentare gli ambienti idonei e le risorse alimentari per le api, in particolare durante la stagione estiva dopo lo sfalcio dei prati.
Ma anche nelle aree pubbliche e nelle scarpate lungo le strade in futuro si dovranno creare o preservare più ambienti idonei agli impollinatori. Insieme a Daniel Meusburger, il paesaggista che l’anno scorso ha raccolto i semi dai prati ricchi di specie della regione, le animatrici dell’Alleanza Katrin Löning e Monika Bischof si occupano di sviluppare le potenzialità in tal senso dei comuni. Piccoli cantieri e aree di terra smossa appaiono qua e là sotto la neve. Qui è necessario seminare e creare aree verdi. L’obiettivo è quello di sviluppare su queste piccole superfici una vegetazione prativa che possa essere sfalciata solo una volta all’anno e che resti a disposizione delle api il più a lungo possibile. Ciò è possibile solo su terreni poveri e ricorrendo a semi adeguati. Presto sarà operativo un cantiere didattico per i lavoratori dei comuni e le persone interessate ad acquisire e scambiarsi conoscenze.
“Noi vorremmo anche incoraggiare i proprietari di orti e giardini a lasciare, creare e mantenere piccole aree naturali, soprattutto durante i tempi di falciatura, come zone di rifugio per piccoli animali”, afferma Monika Bischof, “a tale scopo vogliamo mettere in rete non solo gli agricoltori e i lavoratori dei comuni, ma anche i proprietari di orti e giardini e offrire un incontro di scambio dedicato a questo tema specifico”. Nel Grosses Walsertal sorgerà così una rete di biodiversità e di habitat.
Reti di biotopi grandi e piccole per le api mellifere e le loro parenti selvatiche stanno sorgendo non solo nel Grosses Walsertal, ma anche in altre regioni del Vorarlberg, grazie a numerosi attivisti, ai comuni, al Land del Vorarlberg (www.buntundartenreich.at) e a progetti della Rete di comuni come SpeciAlps o BeeAware (www.beeaware.blog).